Se hai avuto la sfortuna di incontrarmi di persona, avrai probabilmente notato che all’altezza del cuore indosso sempre una piccola spilla con uno stemma bianco, rosso e nero. Si tratta della croce dei Cavalieri Templari. Sì sono, indegnamente, un Templare.
Ussignur, che roba assurda!
Naaa…niente del genere. Non c’è nulla di assurdo, nulla di cui aver paura, nulla di straordinario.
O forse sì.
Il perché, nel 2006, ho scelto di seguire la strada Templare con il suo codice d’Onore, lo spiego pubblicamente circa una volta al mese (solitamente presso la nostra sede del Duomo Vecchio di Brescia, che custodiamo come volontari dal 2013 il sabato e la domenica).
Non voglio parlare qui del perché i Templari sono straordinari, perché altrimenti passerei i prossimi 6 mesi a scrivere e, purtroppo, non ne ho il tempo.
Voglio scrivere quello che non sono:
- spaventosi (o forse sì, per i loro avversari?)
- esoterici (o forse sì? che parolone!)
- cattivi (su quello sono sicuro)
- ricchi (boh forse qualcuno, ma dubito)
- una forza politica (assolutamente)
- custodi di tesori inestimabili (o forse sì?)
Quindi, togliendoci di torno qualche stereotipo che gli ultimi decenni di libri (Dan Brown) e film (Nicholas Cage) ci hanno inculcato, io anni fa mi sono avvicinato a questa realtà straordinaria. Sarebbe bello che anche tu, attraverso uno dei pilastri della nostra realtà, ovvero la Tradizione Orale, facessi un passo in avanti verso la conoscenza e venissi ad ascoltarmi nel prossimo incontro pubblico.
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