Le dinamiche di gioco nel mondo del sociale
La Gamification (traducibile in italiano come: Ludicizzazione) è l’utilizzo delle meccaniche e dinamiche dei giochi come livelli, punti o premi, in contesti esterni al gioco per creare engagement o risolvere problemi [fonte: Wikipedia].
La gamification pare essere il trend più in voga del 2012 in vari ambienti: marketing, community management, sport, ecc…
Ritengo che la gamification possa essere utilizzata anche per le realtà sociali no-profit con le quali sono in contatto. Infatti mi capita molto spesso di incontrare persone che possono essere più o meno coinvolte e motivate nelle attività benefiche che svolgono, ma si imbattono poi in periodi di monotonia, noia e ripetitività. In questi casi può essere sufficiente superare il “periodo buio”, ma in altri casi capita che queste situazioni arrivino ad un rigetto dell’attività, portando all’abbandono del gruppo.
In questi casi la gamification può entrare in gioco come meccanismo di stimolo nei confronti dei volontari più svogliati o annoiati. Ad esempio, grazie all’utilizzo dei sempre più diffusi smartphone è possibile sfruttare i meccanismi già noti per i social network di geo-localizzazione (come ad esempio Foursquare) per permettere agli utenti di effettuare dei check-in in luoghi ben precisi. Questi check-in faranno guadagnare punti virtuali ai volontari.
È possibile anche far sì che gli utenti partecipino maggiormente alla creazione e redazione di testi e pubblicazioni con contenuti di valore, ricevendo in cambio altri punti. I punti possono essere poi sfruttati per creare classifiche, oppure per garantire “premi” agli utenti, come ad esempio gadget, pasti, viaggi o altro a seconda delle attività e degli (eventuali) sponsor.

La gamification è uno strumento che garantisce una maggior presa di coscienza di ciò che il volontario sta facendo, grazie ad una serie di “sfide” di dimensioni sempre maggiori e con complessità sempre più elevate (proprio come nei giochi) grazie alle quali si ottengono maggiori capacità e competenze nell’ambito nel quale si presta servizio. Inoltre i meccanismi ludici portano ad una maggiore affiliazione grazie all’ottenimento di risultati concreti in tempo reale e in maniera continuativa.
Non sto dicendo che queste dinamiche a premi debbano diventare il motivo dell’azione di volontariato, ma possono aiutare a creare un maggior senso di appartenenza e a dare costanza alle attività svolte, elargendo premi intermedi nell’attesa del raggiungimento dei grandi obiettivi finali.